Federline furioso per le conversazioni registrate dei suoi figli: ecco cosa è successo!

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L'ex marito di Britney Spears, Kevin Federline, perderà le staffe se le voci che coinvolgono i suoi figli saranno vere. Le affermazioni secondo cui i suoi figli stanno avendo conversazioni private con la madre Britney Spears hanno attirato l'attenzione dilagante negli ultimi giorni. Si ritiene inoltre che queste conversazioni siano registrate segretamente.





L'avvocato di Federline, Mark Vincent Kaplan, ha dichiarato che il padre dei due sarebbe furioso se le voci si rivelassero vere. Non solo questa è una violazione della privacy per la coppia divorziata, ma rende anche i loro figli inclini a problemi di privacy.

Come sono uscite le voci?



Le voci hanno iniziato a guadagnare attrito quando alcune dichiarazioni controverse sono state fatte da uno dei membri del team di sicurezza di Spears. Queste dichiarazioni hanno fatto il giro dei media con l'uscita del documentario del New York Times Controlling Britney Spears questo venerdì. Ora Kevin Federline ha espresso i suoi commenti sulla questione.

Cosa si crede sia successo?



Si dice che Jamie Spears abbia intercettato la casa di Britney Spears e che il team di sicurezza monitorasse costantemente le conversazioni della pop star. Ciò includeva anche conversazioni legali con l'avvocato della Spears. Tuttavia, quando si è visto l'impatto sulla vita dei figli di Federline e Britney, il padre dei due non si è tirato indietro. Federline è il padre del sedicenne Sean Preston e del quindicenne Jayden James.

Jamie Spears, che ha 69 anni, e la società di sicurezza che aveva assunto, hanno intercettato l'intera casa di Britney e principalmente catturato le conversazioni dalla sua camera da letto. La società di sicurezza Black Box Security non ha ancora commentato questo. Si ritiene che le registrazioni audio vadano dal legale al personale. Kaplan ha detto che se le voci fossero vere, sarebbe solo intelligente ed etico da parte di Black Box fare un passo indietro. Ha detto che questo non era altro che invadere lo spazio personale.

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